La nostra Intervista a Massimiliano Valentini
Massimiliano Valentini, autore di “Holly e i segreti della grotta stellata”, è uno sceneggiatore e fumettista italiano. Dopo aver frequentato il corso di sceneggiatura presso l’Accademia Disney, inizia a lavorare sulle testate di Cip & Ciop, Paperinik, Topolino, Zio Paperone e X-Mickey; esordisce come soggettista su Diabolik (Astorina) e nel 2022 lavora al cartone animato Food Wizards (Rai YoYo). Nel 2023, tra l’altro, esce la graphic novel d’avventura L’ultimo viaggio dell’Octavius per Nutrimenti edizioni. Dal 2010 insegna sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics di Torino.
Ama la montagna d’estate, il mare d’inverno e i gatti in tutte le stagioni.
L’ispirazione dietro “Holly e i segreti della grotta stellata“
Cosa ti ha ispirato a scrivere Holly e i segreti della grotta stellata? E cosa ti ha portato a scegliere le grotte di Waitomo come ambientazione?
Per primi sono nati i personaggi. Anche se, almeno all’inizio, erano molto differenti da come li vediamo adesso. Per esempio, Holly, che aveva pure un altro nome, era una ragazzina di otto anni dalla folta chioma rossa perfettamente calata nel nostro tempo. Le sue avventure, infatti, le immaginavo ambientate ai giorni nostri. L’idea di spostare tutto indietro di un secolo è arrivata tempo dopo, più o meno quando ho intuito quale potesse essere l’ambientazione ideale della sua prima storia.
Nonno Berold e Nonna Penny erano due esploratori in pensione; Archibald, invece, non è affatto cambiato da una versione all’altra: impiccione era, impiccione è rimasto. Tutto questo, però, avveniva più o meno quattro anni fa. Tanto, infatti, mi ci è voluto per “scoprire” le meravigliose grotte di Waitomo mentre facevo delle ricerche in rete per un’altra storia, un fumetto questa volta. A quel punto mi è tornata in mente la famiglia Banks, che giaceva in silenzio (sì, anche Archi!), in un angolo del mio desktop. Da quell’istante in poi ho iniziato ad apportare qualche modifica, piccola o sostanziale ai personaggi, e magicamente tutte le tessere del mosaico andate a incastrarsi in un lampo, fino ad arrivare a “Holly e i segreti della grotta stellata”.
Un messaggio per i giovani lettori: amore per la natura e coraggio
Holly ha il sogno di diventare fotografa della natura. Che messaggio speri di trasmettere ai giovani lettori attraverso la sua passione e il suo coraggio?
Riconosco già nei ragazzi e nelle ragazze, sicuramente più grandi di Holly e dei suoi lettori, il suo stesso coraggio e la sua stessa passione. La natura che ci circonda è un bene prezioso che per troppo tempo abbiamo trascurato e maltrattato. E il messaggio del romanzo è proprio questo in estrema sintesi. Abbiamo un solo pianeta, almeno per il momento, dobbiamo prendercene cura perché le sue risorse non sono inesauribili.
Il legame con i nonni in “Holly e i segreti della grotta stellata”
Il legame tra Holly e i suoi nonni è molto forte. Come pensi che la famiglia possa influire sulla sensibilità dei bambini verso la natura?
Il legame che ha Holly con i suoi nonni rispecchia fedelmente quello altrettanto forte che ho avuto io con i miei di nonni. Sono uno di quei nipoti davvero fortunati che ha avuto la possibilità di trascorrere più di vent’anni insieme a loro. La vita a contatto con la natura, poi, è uno di quei valori che proprio mio nonno Attilio, il papà di mia mamma, mi ha trasmesso sin da subito. Con lui, praticamente fin da quando ho mosso i primi passi, ho passato molto tempo in montagna a camminare sui sentieri (cosa che faccio ancora adesso quando voglio rilassarmi davvero). Ho attinto quindi dalle mie esperienze personali per delineare nonno Berold. Invece di mia nonna Giuseppina (nonna Pina, per me), potrei dire molte cose meravigliose, tranne il fatto che fosse proprio un’abile cuoca come la nonna di Holly!
Messaggio ambientale
Il “mistero ambientale” delle grotte è un’occasione per educare. In che modo speri di sensibilizzare i lettori al rispetto per la biodiversità e l’ambiente?
Nelle grotte neozelandesi di Waitomo abita una specie endemica di lucciole davvero molto particolare. Non la si trova da nessuna altra parte del mondo, è solo lì. Una assoluta rarità. Per questo semplice motivo la loro salvaguardia è un fattore importantissimo, già in passato, come dicevo prima, per svariati motivi, l’essere umano ha causato l’estinzione di numerose specie di animali e di piante. E tutto questo porta a un progressivo impoverimento dell’ambiente che ci circonda. Da un po’ di tempo a questa parte, per fortuna, le cose stanno cambiando, ma c’è ancora molto da fare. Il messaggio di “Holly e i segreti della grotta stellata” è proprio questo: rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare prima che sia troppo tardi!
Integrazione nelle attività scolastiche
Come consiglieresti agli insegnanti di utilizzare il libro per introdurre in classe temi come la sostenibilità e il rispetto per la natura?
A me piacerebbe che “Holly e i segreti della grotta stellata” venisse utilizzato in due modi. Da leggere, come una piccola storia d’avventura e di scoperta. E poi, magari, per iniziare a riflettere su questi importanti temi tutti insieme.
Elementi magici e animali parlanti in “Holly e i segreti della grotta stellata”
Il pappagallo Archibald e la leggenda del Taniwha aggiungono un tocco magico alla storia. Che ruolo hanno, secondo te, nel coinvolgere i bambini?
Quell’impiccione di Archibald rappresenta l’aspetto più umoristico della storia. La sua presenza mi serviva innanzitutto per stemperare la tensione: Holly rimane da sola, praticamente al buio, in un ambiente che non conosce e che presenta per questo numerose insidie. Archibald è la sua ancora di salvezza, non solo per quello che fa (che qui non svelo!), ma anche per quello che dice (e lui parla parecchio, ve lo assicuro!).
La leggenda del Taniwha, invece, è strettamente legata alla Nuova Zelanda: un animale misterioso, le cui origini si perdono lontano nel tempo, che viene descritto e rappresentato in mille modi differenti dalla popolazione, ha secondo me un fascino irresistibile. E ognuno di noi potrebbe prendere carta e penna e provare a disegnarlo: sono certo che ne verrebbero fuori di meravigliosi e inquietanti. Ma, poi, siamo proprio sicuri sicuri che sia solo una leggenda?
Avventura e amore per la lettura in “Holly e i segreti della grotta stellata”
Pensi che le avventure di Holly possano aiutare i bambini a scoprire il piacere della lettura?
Uno degli ambienti più importanti e più grandi della villa dove abita Holly è proprio la biblioteca. Nonostante il metodo del tutto originale col quale nonno B. cataloga i libri, Holly trascorre molto tempo immersa nella lettura. Al giorno d’oggi, con un telefonino e una connessione internet, senza sforzo alcuno si possono ottenere milioni di informazioni.
Ai tempi di Holly le informazioni occorreva andare a cercarsele spulciando libri, leggendo articoli, consultando gli indici. Diciamolo pure, era tutto più difficile. Ma era anche tutto molto più stimolante e divertente secondo me. Non voglio auspicare un ritorno al passato così drastico, ci mancherebbe, però penso che dover “indagare” per informarsi e per conoscere qualcosa sia una parte altrettanto fondamentale della ricerca stessa. Che un po’ si sta perdendo purtroppo.
Influenza della tua esperienza
Come ha influenzato la tua esperienza di sceneggiatore la scrittura di un libro per ragazzi?
Può sembrare strano, ma in realtà i due metodi di scrittura, di una sceneggiatura e di un libro illustrato, non differiscono poi troppo. In entrambi i casi, infatti, devo cercare di “disegnare con le parole” (passatemi la definizione) per fare in modo che chi riceverà la mia sceneggiatura riesca poi a visualizzare la vignetta. Allo stesso modo, sapendo che Roberta non avrebbe potuto che illustrare solo alcuni dei momenti chiave della storia, ho cerca di stimolare l’immaginazione dei lettori perché fossero poi loro a visualizzare da soli tutto il resto della storia. Chissà se ci sono riuscito?