Qualcuno si salverà per raccontare
di Guerrino Giansanti – a cura di Eleonrora Pellegrini
Guerrino Giansanti racconta la sua esperienza nel campo di prigionia, gli ‘uomini comuni’, militari e civili, ragionieri della violenza e ingranaggi della brutalità quotidiana.
€10.00
Autore | Guerrino Giansanti |
---|---|
Curatrice | Eleonora Pellegrini |
ISBN | 978-88-99207-07-6 |
Numero Pagine | 100 |
Genere | No Fiction Novel |
Formato di stampa | 13.5x21cm |
Descrizione
Guerrino Giansanti inizia a scrivere la storia della sua prigionia cinquantuno giorni dopo essere stato liberato dagli americani e un mese dopo la fine del conflitto mondiale. È il 4 giugno 1945. Si trova in Germania a Halberstadt, in un campo degli Alleati, in attesa di tornare in Italia, e sente il bisogno – in mezzo alle macerie della città distrutta – di scrivere ai propri famigliari e raccontare i diciannove mesi d’internamento.
La follia del male nei giorni della sua detenzione, la disumanizzazione del sistema dei lager, il fanatismo nazista e i sentimenti razzisti. Guerrino Giansanti racconta la sua esperienza nel campo di prigionia, gli ‘uomini comuni’, militari e civili, ragionieri della violenza e ingranaggi della brutalità quotidiana; descrive la sopravvivenza, giorno dopo giorno, nella speranza che arrivino gli eserciti Alleati e la fine del conflitto e oppone alla banalità del male la propria umanità.
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di Guerrino Giansanti – a cura di Eleonrora Pellegrini
Guerrino Giansanti racconta la sua esperienza nel campo di prigionia, gli ‘uomini comuni’, militari e civili, ragionieri della violenza e ingranaggi della brutalità quotidiana.
Autore | Guerrino Giansanti |
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Curatrice | Eleonora Pellegrini |
ISBN | 978-88-99207-07-6 |
Numero Pagine | 100 |
Genere | No Fiction Novel |
Formato di stampa | 13.5x21cm |
€10.00
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Guerrino Giansanti inizia a scrivere la storia della sua prigionia cinquantuno giorni dopo essere stato liberato dagli americani e un mese dopo la fine del conflitto mondiale. È il 4 giugno 1945. Si trova in Germania a Halberstadt, in un campo degli Alleati, in attesa di tornare in Italia, e sente il bisogno – in mezzo alle macerie della città distrutta – di scrivere ai propri famigliari e raccontare i diciannove mesi d’internamento.
La follia del male nei giorni della sua detenzione, la disumanizzazione del sistema dei lager, il fanatismo nazista e i sentimenti razzisti. Guerrino Giansanti racconta la sua esperienza nel campo di prigionia, gli ‘uomini comuni’, militari e civili, ragionieri della violenza e ingranaggi della brutalità quotidiana; descrive la sopravvivenza, giorno dopo giorno, nella speranza che arrivino gli eserciti Alleati e la fine del conflitto e oppone alla banalità del male la propria umanità.
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